Interrogazione al Governo sul Registro Pubblico CUDE

18 giugno 2015

 

L'On. Catalano ha presentato al MIT un'interrogazione parlamentare sulla banca dati nazionale dei pass disabili.

 

Alcuni mesi fa l'On. Ivan Catalano ha presentato al MIT un'interrogazione, finalizzata a garantire il pieno esercizio del diritto alla mobilità delle persone disabili, attraverso alcuni interventi tra cui il Registro Pubblico CUDE.

ll 18 giugno il Ministero dei Trasporti ha risposto sostenendo che "la proposta di creare una banca dati nazionale per il Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE) [...] sarebbe auspicabile e potrebbe rientrare tra gli obiettivi dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia."

 

TESTI INTEGRALI

 

Camera dei Deputati - 5-05250 - Interrogazione a risposta in commissione presentata dall'On. Catalano (SCpI) l'8 aprile 2015.

CATALANO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: 

tra le priorità della Strategia europea sulla disabilità (2010-2020), vi è l'eliminazione degli ostacoli al pieno esercizio dei diritti delle persone disabili e alla loro mobilità, facilitando e promuovendo l'utilizzo del CUDE (contrassegno unificato disabili europeo), il modello europeo del contrassegno di parcheggio per disabili; 

oggigiorno, tuttavia, ogni comune ha la propria modalità di gestione e archiviazioni dati e in taluni casi ciò, avviene ancora tramite registri cartacei, con conseguente impossibilità, per la polizia locale, di effettuare accertamenti in tempo reale sui contrassegni emessi da altre amministrazioni; 

nel giugno 2014 l'ANCI Sardegna ha creato una Banca dati nazionale online dei CUDE a supporto dei comandi di polizia locale e dei comuni per la condivisione e il controllo in rete dei dati dei pass per disabili; 

tale registro pubblico è stato istituito anche allo scopo di promuovere l'utilizzo del microchip anticontraffazione e di raccogliere e condividere i dati dei pass per disabili con tutte le amministrazioni italiane; 

infatti l'articolo 2, comma 2, numero I, del decreto del Presidente della Repubblica 30 luglio 2012, n. 151, contenente il fac-simile della figura del contrassegno di parcheggio per disabili, è accompagnato dalla nota che «nello spazio riservato all'eventuale vignetta olografica anticontraffazione può essere inserito anche un microchip elettronico di raccolta ed eventualmente comunicazione dati»; 

una banca dati nazionale online e un CUDE con microchip paiono il binomio ideale per migliorare la mobilità delle persone con disabilità, che potranno spostarsi tra le città senza dover incontrare differenti regole di accesso; 

grazie al Registro Pubblico CUDE tutte le amministrazioni comunali possono far confluire i loro dati sui CUDE emessi e condividere queste informazioni al fine di consentire il riconoscimento del diritto del disabile al di fuori del proprio comune di appartenenza e l'eliminazione alla radice degli abusi –: 

di quali notizie disponga il Governo; 

se il Governo non reputi opportuna l'apertura di un tavolo di lavoro con l'ANCI, finalizzato alla diffusione e all'applicazione su tutto il territorio nazionale del registro creato da ANCI Sardegna; 

se il Governo non reputi opportuno che fra i requisiti di omologazione dei nuovi dispositivi per la rilevazione di accesso ai varchi automobilistici sia prevista la presenza di un dispositivo di identificazione a radio frequenza (RFID), che consenta la lettura dei microprocessori presenti sui contrassegni e la gestione dei varchi in connessione con il registro CUDE; 

se il Governo non reputi opportuno assumere iniziative per collegare il registro CUDE all'anagrafe nazionale dei veicoli di cui agli, articoli 225 e 226 del codice della strada. (5-05250)

 

Camera dei Deputati - 5-05250 - Risposta del 18 giugno 2015 all'interrogazione presentata dall'On. Catalano (SCpI)

Giovedì 18 giugno 2015. — Presidenza del vicepresidente Ivan CATALANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.

La seduta comincia alle 14.20.

5-05250 Catalano: Adozione di strumenti volti a facilitare la mobilità delle persone con disabilità.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Ivan CATALANO (SCpI), replicando, ringrazia il sottosegretario della risposta, di cui prende atto. Pur comprendendo l'impossibilità di imporre ai comuni le medesime procedure in ambiti di loro esclusiva competenza, invita il Governo a farsi promotore di un tavolo di concertazione con gli enti locali volto ad uniformare la gestione dei dati relativi ai soggetti con disabilità, anche sulla scorta di quanto fatto dall'ANCI Sardegna, affinché siano poste in atto tutte le misure volte a permettere una più facile mobilità per tali soggetti.

La seduta termina alle 14.50.

5-05250 Catalano: Adozione di strumenti volti a facilitare la mobilità delle persone con disabilità.

TESTO DELLA RISPOSTA

La proposta di creare una banca dati nazionale per il Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE), chiaramente nel rispetto del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dati personali), al fine di realizzare un sistema centralizzato che consenta il riconoscimento del diritto del disabile al di fuori del proprio comune di appartenenza, sarebbe auspicabile e potrebbe rientrare tra gli obiettivi dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia. 

L'eventuale collegamento, poi, tra un registro pubblico CUDE e l'archivio nazionale dei veicoli di cui agli articoli 225 e 226 del Codice della strada, ancorché possibile, non risulterebbe di particolare utilità. Infatti, il contrassegno rilasciato ad un diversamente abile è strettamente personale e non è vincolato a uno specifico veicolo; la titolarità del contrassegno consente quindi al disabile di poter usufruire di qualsiasi veicolo al proprio servizio e non è necessario che sia intestatario del mezzo.

Quanto all'ipotesi di realizzare un CUDE con microchip elettronico di raccolta ed eventuale comunicazione dati – peraltro già previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 30 luglio 2012, n. 151 – allo stato attuale non è realizzabile, considerata l'estrema diversità delle apparecchiature adottate dalle singole amministrazioni comunali in piena discrezionalità. Peraltro, l'adozione di uno standard unico di comunicazione, ancorché auspicabile, non può essere imposta dal MIT in quanto ricompresa nella competenza degli enti internazionali di unificazione. 

Infine, occorre evidenziare che l'omologazione delle apparecchiature di controllo dei varchi viene effettuata dal MIT su istanza del produttore; sono ammesse tutte le tecnologie disponibili e non può essere privilegiata, per ovvi motivi di garanzia della libera concorrenza, una specifica modalità di comunicazione a corto raggio terra-veicolo.

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